venerdì 22 gennaio 2010

L'Acqua non Appartiene al Mercato



Grazie al Decreto Ronchi entro il 31 Dicembre 2011 tutti i comuni d'Italia dovranno privatizzare la gestione pubblica dell'acqua. Qual'è il motivo di questa mossa? ovviamente quello di dare in pasto la gestione ad enti privati che potranno così lucrare sulla pelle dei cittadini, praticamente un'altra fetta della torta "paese Italia" che viene data al mercato. In questo paese la classe politica ha deciso che il popolo è un'enorme serbatoio da cui spillare più soldi possibile, vedi per esempio i rimborsi elettorali o tutte le tasse che aggiungono grazie alla grande minaccia del debito pubblico. Adesso decidono di vendere al mercato anche l'Acqua della nostra terra. Il decreto Ronchi però non è un fulmine a ciel sereno, già qualche comune ha provato la privatizzazione dell'acqua. Il caso più eclatante è quello di Aprilia che probabilmente sarà emblematico del futuro dibattito nazionale quando ci avvicineremo alla scadenza del decreto. Il governo cercherà a tutti i costi di legittimare la propria azione tirando in ballo leggi di mercato inesistenti, come quella secondo la quale più c'è competizione più la qualità del servizio migliora ed il prezzo si abbassa o addirittura propinandoci la scusa che l'acquedotto pubblico spreca molta acqua, c'è anche chi, come Bersani, ha parlato di progresso ed adeguamento ai tempi, praticamente la privatizzazione sarebbe una naturale evoluzione delle cose nella nostra società dando l'idea che la nostra società sia plasmata in base ad un'ideologia di mercato prestabilita e non in base al volere dei cittadini (questa è l'idea di democrazia e di sinistra che ha veramente il PD). La verità dei fatti è che vedremo le nostre bollette schizzare alle stelle, la qualità della nostra acqua rimarrà la stessa (in alcuni casi è pure peggiorata), ma qualcuno intascherà molti più soldi. In questo paese la classe politica ha deciso che noi siamo uno stato del terzo mondo, la cui grande torta può essere spolpata dal libero mercato e dalle multinazionali anche lì dove ci sono i bisogni fondamentali dell' uomo ovvero l'acqua. Partecipate alle iniziative contro la privatizzazione dell'acqua e cerchiamo tutti di evitare che la nostra classe politica ci spolpi come e quanto ne ha voglia, c'è bisogno di una reazione popolare, se no oggi è l'acqua e domani sarà l'aria, non hanno nessuno scrupolo e non si fermeranno davanti a niente, noi dobbiamo reagire.