martedì 9 dicembre 2008

I Tempi Cambiano



Il tempo delle occupazioni e delle rivolte armate è finito, non perchè non ci sia più nessuno disposto a farlo ma perchè non sarà mai più al maggioranza a farlo. La nostra società consumista ha creato uno stile di vita talmente veloce e consumistico che tutto nella vita di una persona deve avere risvolti consumistici, motivo per il quale la cultura oggi è inutile. La cultura non si può consumare, quindi non serve, oggi la cultura personale si fonda al 99% sul suo percorso di studi, perchè al di fuori di esso nessuno si istruisce da solo. Non c'è alcuna convenienza nel farlo perchè non produce piacere. Una società consumistica offre al suo consumatore solo ciò che è piacevole e lo spinghe a ricercare il piacere, perchè esso è facile a vendersi, tutti lo cercano quindi il target economico di un "prodotto piacevole" è il massimo possibile, mentre non solo la cultura non si può consumare (i libri sono beni preziosi che talvolta passano addirittura di generazione in generazione), ma il target è addirittura limitato, poichè quel dato autore che parla di quella data materia chiaramente interesserà solo a poche persone. Questo chiaramente porta una grandissima ignoranza e superficialità, motivo per il quale, ad esempio, la mia generazione pensa che il comunismo inizi e finisca con gli scritti di Marx. Questa dilagante ignoranza dettata dalla società finisce con l'uniformare sul nulla praticamente la maggior parte degli ambiti dello scibile umano, motivo per il quale, il senso comune impone che la politica al posto di essere "l'insieme dei comportamenti civili di una persona, tali per cui essa contribuisce al miglioramento della società", diventa: "l'insieme delle persone che rubano legalmente in Italia". Questo ha causato una debilitazione della società italiana dovuta appunto alla perdita di coscienza e senso civico che non potevano che derivare dall' "acculturamento" di una persona, e che hanno portato alla tristissima situazione di oggi, in cui a destra abbiamo un partito populista e dittatoriale alleato ad un partito di buzzurri ed a sinistra abbiamo personaggio dalle capacità politiche pari a quelle di un ragazzino di 15 anni di 40 anni fà e per di più alcune apertamente corrotte e moralmente ambigue, tutti in ogni caso interessati prima di tutto alla conservazione del proprio potere, con alcune eccezioni come Prodi o alcuni politici delle frange più radicali della sinistra. Tutto questo ha portato un'enorme sfiducia nella politica da perte del popolo italiano che non vi partecipa più attivamente, percependola come qualcosa di morto che devono subire. Nemmeno i recenti colpi di mano berlusconiani, come il tagli di 8 miliardi alla scuola e il licenziamento di centinaia di migliaia di posti di lavoro, hanno smosso gli italiani, si ci sono state manifestazioni, un milione di studenti in piazza, ma la maggioranza degli italiani è rimasta in casa a guardare la TV sia che appoggiasse o che disprezzasse la manovra, perchè non c'è più né consapevolezza civica, né fiducia nella politica e nel cambiamento.

3 commenti:

Kristel ha detto...

Su tutti i danni creati dalla "cultura" del consumo c'è un bellissimo libro di Zygmunt Bauman "Consumo, dunque sono". Un sguardo acuto ed un'analisi profonda.
Bel blog, ti linko.

Michele Boncristiano ha detto...

Grazie, passerò presto sul tuo allora.

Comunque sulla società consumistica, specialmente su quella italiana, un qualsiasi libro di Pasoli degli anni 70 è veramente una rivelazione.

AKUL87 ha detto...

Ciao! Il mio blog chiude per un periodo indeterminato. Ho spiegato tutto nel mio ultimo blog. Non mi retsa che augurti un felice natale e un sereno Anno Nuovo.
CoN amicizia,

Luca

TORNERÒ!!