sabato 16 agosto 2008

Libertà di Stampa




Ultimamente gli editoriali di Famiglia Cristiana non sono molto a favore del governo. A questo punto una qualsiasi persona che vive in un paese con libertà di stampa penserebbe: "Qual'è il problema?". Il problema è che in Italia dal 1994, il potere politico è diventato sempre più intoccabile e la sua intoccabilità è aumentata con gli anni. Questo perchè un certo Signor Berlusconi è rpoprietario di gran parte dei principali media italiani, e quelli che non stanno con lui difficilmente si schierano contro. Così durante i suoi tre mandati Berlusconi ha potuto fare molte cose, per mantenere il suo potere sui media e per distorcere la sua vera immagine, come la legge Gasparri, l'editto bulgaro, la scalata al Corriere della sera e tutte le leggi che si è fatto per sfuggire alla giustizia. L'opinione pubblica almeno in parte è a conoscenza di tutto questo, grazie a persone integerrige come Travaglio che fanno il loro lavoro anche se significa andare in contro a querele e processi interminabili. Da qualche settimana, però è successa una cosa strana, strana perchè siamo in Italia, Famiglia Cristiana ovvero il più importante settimanale per gli elettori di centro ha rotto almeno in parte questo tabù criticando apertamente il governo di aumentare il divario fra ricchi e poveri, di aver militarizzato l'Italia e di mostrare un larvato ritorno al Fascismo. Chechè ne dicano i parlamentari del PDL, Famiglia Cristiana non è un periodico comunista pieno di stalinisti che ce l'hanno con Berlusconi. Allora perchè tutte queste critiche feroci? Perchè non se ne può più della politica di Berlusconi, per chi riesce a vederla veramente per quello che è ovvero la realizzazione anche più in grande del famoso "Piano di Rinascita Democratica" della loggia P2, tutto quello che ormai sta avvenendo in Italia e che ci avvicina sempre di più ad un regime sudamericano non è accettabile, non è più possibile far tacere la coscienza di tutti, ed è avidente che quella del direttore di Famiglia Cristiana è arrivata ad un limite. Spero vivamente che questo sia un chiaro segnale per gli italiani ma soprattutto per i giornali, che forse è ora di iniziare a cambiare le cose, partendo proprio dai giornali.

Nessun commento: